Composizione e struttura del terreno

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Per intervenire in eventuali difetti dimostratisi all’interno di un terreno, si rende necessario soprattutto conoscere le diverse caratteristiche di esso e i componenti di cui è costituito.

Il terreno è costituito principalmente da quattro diverse frazioni:

FRAZIONE INORGANICA O MINERALE Fatta in prevalenza da minerali derivanti dalla roccia madre disposta nel sottosuolo oppure dal processo di deposito a causa di diverse azioni fisiche (vento, acqua, ecc).

FRAZIONE ORGANICA Costituita in prevalenza da materiali organici presenti in diversi stadi di decomposizione (quali resti vegetali e animali che si sono accumulati naturalmente). Questa degradazione della sostanza organica – avente luogo per opera di acqua, microrganismi e temperatura -viene definita come “Umificazione”. Il prodotto finale così ottenuto prende il nome di “Humus” di colore bruno, molto soffice e poroso con notevole capacità idrica.

FRAZIONE LIQUIDA Comprende la soluzione circolante presente nel terreno.

FRAZIONE GASSOSA Costituita prevalentemente da aria

Il terreno inoltre, secondo la “Granulometria”, risulta costituito da due diversi elementi principali in base alla ripartizione percentuale delle particelle del terreno secondo le loro dimensioni: lo “Scheletro” e la “Terra Fine”. Infatti, secondo la classificazione ISSS (Società Internazionale Scienza del Suolo), tutte quelle particelle aventi una dimensione superiore ai 2 mm (tra 2 e 20 mm), vengono classificate come lo “Scheletro”: esso è la parte inattiva del terreno (costituito in prevalenza da ghiaia, ciottoli e pietre). In base anche al rapporto di quantità nel terreno, esso può causare diversi svantaggi, come ostacolo per lavorazioni, sottrazione di terreno utile e incompleto trattenimento di elementi nutritivi.
Tutte quelle particelle invece di diametro inferiore ai 2 mm costituiscono la “Terra Fine”.
Essa è invece la parte attiva del terreno e può essere distinta in:

SABBIA (diametro tra 2 e 0,02 mm)
LIMO (diametro tra 0,02 e 0,002 mm)
ARGILLA (diametro inferiore a 0,002 mm ossia 2 micrometri)

Quest’ultimo componente può influenzare notevolmente una delle più importanti caratteristiche fisiche del terreno: la “Tessitura”, definita come la distribuzione percentuale delle diverse particelle che costituiscono la terra fine, ed essa può essere valutata attraverso analisi definite come “Analisi Granulometriche”.

L’acqua nelle sue forme

Non si può fare orticoltura in assenza di un altro componente fondamentale: “L’acqua”.
Infatti la distribuzione di essa in certi periodi deve essere quotidiana al fine di sostenere l’intensa attività vegetativa di molte piante (esempio ortaggi) aventi un breve ciclo produttivo.
Le diverse piante inoltre hanno bisogno di elementi essenziali che sono contenuti solo all’interno dell’acqua e che solo essa riesce a veicolare attraverso l’apparato radicale della pianta; si tratta principalmente di elementi chimici sciolti in essa che permettono la continua crescita degli organi vegetali.
L’acqua utilizzata per il processo d’irrigazione delle piante non deve essere caratterizzata dalla presenza di eventuali sostanze inquinanti (per esempio metalli pesanti come uranio e mercurio) al fine di non trasferire queste ultime all’interno del circolo linfatico della pianta causandone così l’avvelenamento e giungere fino all’uomo durante il consumo.
Vanno escluse dall’irrigazione le acque cosiddette “Riducenti”, cioè povere di ossigeno, provenienti da terreni paludosi (stagni) e che sono invece ricche di sostanza organica potenzialmente negativa.
Esse possono infatti provocare situazioni asfittiche del terreno e delle radici.
E’ molto importante anche la temperatura dell’acqua utilizzata perché in genere l’impiego di acqua troppo fredda può causare diverse problematiche, soprattutto per le radici delle piante, fino a provocare addirittura la morte.
Si consiglia infatti di irrigare utilizzando acqua a temperatura ambiente e anche superiore non somministrando mai un volume di acqua superiore a quello necessario, in determinati momenti della giornata: dopo che il sole è calato oppure al mattino prima che sia alto.

Esistono diverse forme in cui l’acqua si può trovare all’interno del terreno:

ACQUA IGROSCOPICA = è l’acqua che si trova nell’aria e non è visibile ad occhio nudo.

ACQUA CAPILLARE = è l’acqua che viene assorbita dal terreno durante il processo di irrigazione.

ACQUA GRAVITAZIONALE = è l’acqua in eccesso che non viene assorbita in un primo momento ma solamente quando il terreno torna a disseccarsi però molto più lentamente.

ACQUA COSTITUZIONALE = è l’acqua che compone la struttura di alcuni elementi facenti parte del terreno.

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Tipologie di terreno

Il terreno agrario può essere distinto in diverse tipologie in base alla proporzione di tre elementi principali presenti nella sua composizione (“Sabbia”, “Limo” e “Argilla”). Ciascuna di esse possiede proprie caratteristiche e concentrazioni di elementi variabili (espresse in %) entrambe molto importanti da conoscere al fine di prendere qualsiasi decisione riguardante un’attività agricola o florovivaistica.
Si possono distinguere quindi quattro diverse tipologie di terreno :

TERRENO SABBIOSO Risulta in genere costituito da 80% di sabbia, 10% di limo e 10% di argilla. E’ un terreno lavorabile e coltivabile soprattutto per l’alta concentrazione di sabbia, permettendo così anche una buona probabilità di crescita delle radici. In primavera tende a riscaldarsi molto più rapidamente ma si asciuga altrettanto velocemente perdendo però così nutrienti.
Risulta composto da particelle relativamente grandi circondate da aria e per questo possiede una bassa capacità idrica (capacità del terreno di trattenere acqua) ma contemporaneamente l’acqua drena più facilmente.
Risulta essere ruvido al tatto, è abrasivo nei confronti degli attrezzi da lavoro e possiede una scarsa coesione o tenacità (forza di aggregazione delle singole particelle).
sabbioso

 

TERRENO LIMOSO Risulta in genere costituito da 10% di sabbia, 70% di limo e 20% di argilla. E’ un terreno che contiene particelle di grandezza media che possono risultare vischiose e pesanti, ma anche molto ricche di nutrienti; al tatto risulta di consistenza setosa.
Con l’aggiunta di sostanza organica si rende possibile lavorarlo meglio e risulta molto fertile, inoltre possiede un’alta capacità idrica, è impermeabile all’aria però tende a formare una dura crosta superficiale al termine delle lavorazioni.
limoso

 

TERRENO ARGILLOSO Risulta in genere costituito da 30% di sabbia, 20% di limo e 50% di argilla. Esso viene definito come “Terreno pesante” perché tende a scaldarsi molto lentamente. E’ composto da particelle molto piccole che rallentano la penetrazione dell’aria e il drenaggio (e quindi possiede una capacità idrica alta); nel complesso risulta difficilmente coltivabile, anche se molto fertile.
Quando viene bagnato risulta vischioso e molto plastico, mentre quando si asciuga tende a diventare duro (alta tenacità) e a formare molte crepe (alta crepacciabilità). Infine possiede una forte adesività (capacità di aderire agli attrezzi) soprattutto quando viene bagnato.
argilloso

 

TERRENO FRANCO (O A MEDIO IMPASTO) Risulta in genere costituito da 45% di sabbia, 35% di limo e 20% di argilla. E’ l’unica tipologia di terreno in perfetto equilibrio con tutti i suoi componenti quindi possiede le varie caratteristiche, vantaggi e svantaggi delle altre tipologie ma in genere è quello che preferibilmente viene scelto per l’attività agraria.
franco

 

E’ possibile distinguere le diverse tipologie di terreno non solo attraverso il tatto e le diverse caratteristiche fisiche, ma anche attraverso l’utilizzo di un determinato schema: “ll trangolo di Atterberg”.