Erica e Calluna per fioriture in ogni stagione
Deliziosa pianta da esterno, l’Erica è rinomata per le sue splendide e durature fioriture che avvengono proprio nel periodo autunnale-invernale. È molto richiesta soprattutto per molte sue caratteristiche come le foglie, particolarmente decorative e colorate, o i suoi fiori, caratterizzati da molteplici sfumature di colore. È infatti largamente impiegata per decorare e abbellire giardini, aiuole o balconi di appartamenti. Ne esistono circa 500 specie, tra le quali si possono distinguere le più coltivate comunemente: ERICA CARNEA E’ una specie spontanea molto diffusa sulle Alpi e Appennini, a portamento arbustivo, tappezzante e sempreverde. Non supera in genere 1 metro di altezza e produce fiori di colore rosa scuro. È considerata una pianta colonizzatrice ed è molto usata per rinaturalizzare ambienti particolarmente degradati. Inoltre è apprezzata dalle api, grazie alle quali si è in grado di ottenere un miele molto pregiato. La fioritura avviene da febbraio fino all’estate, in genere lo sbocciare dei suoi fiori preannuncia l’arrivo della primavera. ERICA ARBOREA E’ una specie arbustiva che può arrivare ad una altezza di 5 metri; caratterizzata da foglie di un verde intenso e da fiori profumati di colore bianco con leggere sfumature rosate che sbocciano durante il periodo primaverile. ERICA MULTIFLORA E’ una specie spontanea della zona centro-sud dell’Italia, caratterizzata da portamento arbustivo e da una altezza di 1 metro e mezzo al massimo. I fiori sono di colore rosa-violetto, molto profumati e sbocciano nel periodo estivo. ERICA SCOPARIA E’ una specie spontanea tipica della macchia mediterranea, può raggiungere 1 metro e mezzo di altezza. I fiori compaiono di colore rosa nel periodo primaverile. Alcune specie invece si rendono particolarmente adatte alla coltivazione in vaso come: ERICA GRACILIS E’ una specie molto compatta e non cresce più alta di 45 cm. Le foglie sono piccole e aghiformi di colore verde molto intenso, mentre i fiori sono piccoli e di colore rosato-rosso. ERICA MELANTHERA Caratterizzata da fiori di color rosa. ERICA PAGEANA Caratterizzata da fiori di color giallo TERRENO La specie di Erica più diffusa rimane comunque l’ERICA VULGARIS (chiamata anche comunemente BRUGO). Il suo nome comune deriva dal termine “brughiera” ossia un’area dell’Italia settentrionale e della Pianura Padana che, per diverse e particolari caratteristiche del terreno come acidità e presenza di humus, è particolarmente indicata per la sua coltivazione e crescita. L’Erica è una pianta che si adatta abbastanza facilmente anche ai terreni poveri, silicei ed acidi. Per la sua rinomata duplice adattabilità, risulta essere facile da coltivare: necessita di ambienti freschi ed arieggiati (nel periodo estivo è consigliato spostarla in zona ombreggiata), necessita di luce ma non tollera quella diretta ed è profondamente intollerante anche al calcare. IRRIGAZIONE Va innaffiata con moderazione e in maniera regolare, facendo in modo che il terreno sia sempre leggermente umido. Infatti necessita di un microclima particolarmente umido caratterizzato da frequenti nebulizzazioni alla chioma o facendo in modo che il vaso appoggi su un sottovaso (riempito di argilla espansa e ghiaia) e che sia sempre caratterizzato dalla presenza di un po’ d’acqua che, evaporando, garantisce il mantenimento del microclima ideale per la pianta. RINVASO In genere il rinvaso viene effettuato in primavera ma solo se le radici non hanno più spazio a sufficienza nel vaso per la loro crescita. Viene utilizzato tendenzialmente un terreno acido e costituito da torba, sabbia e terriccio di foglie. Per la concimazione, va effettuata ogni 2 settimane mescolando acqua e fertilizzante liquido per piante (in periodo primaverile – estivo). La pianta fiorisce a temperature comprese tra i 7°C e i 15°C protraendosi per molti mesi (in genere se le temperature sono più alte i fiori tendono ad appassire più velocemente). In seguito alla fioritura, per eliminare le infiorescenze sfiorite e accorciare i rami, attuare la potatura della pianta. CURE PARTICOLARI Sono diversi i problemi principali che si possono verificare per questo tipo di pianta: la caduta delle foglie e la presenza di fusti abbastanza fragili dimostrano una carenza di innaffiature (mantenere una regolarità nelle innaffiature tenendo il terreno sempre umido e con nebulizzazioni alla chioma sempre giornaliere), mentre la presenza di ragnatele o presenza di sfumature rossastre sulle foglie dimostra l’attacco della pianta da parte del ragnetto rosso. Si necessita in questo caso l’aumento delle nebulizzazioni oppure, solo nei casi più gravi, impiegare un prodotto acaricida specifico. ERICA E CALLUNA Molto spesso capita che nei vivai questa pianta venga venduta realmente come tale. In realtà spesso si tratta più specificamente del genere Calluna (Calluna vulgaris) chiamata volgarmente anche Bréntoli (usato al plurale). Lo scambio delle due passa inosservato agli occhi del cliente proprio per le spiccate somiglianze tra le due specie, molto simili sia nelle loro caratteristiche sia nelle esigenze colturali. CURIOSITA’ Il termine “Erica” deriva dal greco “ereiko” ossia “frangere”, infatti nell’antichità era molto impiegata come ottimo rimedio per rompere i calcoli alla vescica. Sempre nell’antichità era anche impiegata per fare scope e le coperture e pareti delle abitazioni più povere. Diverse specie di Erica inoltre vengono utilizzate come piante indicatrici: sfruttando infatti la loro fase fenologica della fioritura, è possibile capire il cambiamento di stagione e del clima. Il legno rosso dell’Erica arborea, per la sua particolare durezza, è considerato molto pregiato e impiegato nella costruzione di fornelli di pipa. Infine, una principale caratteristica che accomuna tutte le specie è la presenza di radici parassitate da uno specifico fungo (Hymenoscyphus ericae) ossia una endomicorizzia ericoide che penetra nelle cellule della pianta stabilendosi permanentemente senza danneggiarla. Esso risulta essere molto importante per la vita della pianta: rende disponibile l’azoto e il fosforo indispensabili per il suo sviluppo i quali, per l’elevata acidità del suolo, non sarebbero accessibili in quanto immobilizzati in forma organica nel terreno. Tale parassita stabilisce così con la pianta un vero e proprio rapporto di simbiosi mutualistica dal quale entrambi riescono a ricavare dei vantaggi al fine di garantire la loro sopravvivenza. Foto: https://www.azerca.de/
CARATTERISTICHE
Al giungere del periodo autunnale-invernale, non molte sono le piante in grado di adattarsi ad un clima tanto freddo e umido. Tra queste però una in particolare si adatta molto bene ad essere coltivata in questo specifico periodo: l’Erica.
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