Phalaenopsis orchidea più gradita in ogni occasione

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Phalaenopsis orchidea più gradita in ogni occasione

Tra le piante da fiore per arredo di interni, le orchidee sono il genere più venduto in assoluto e costituiscono il regalo più gradito da ricevere. Tra esse, la Phalaenopsis è l’orchidea più amata per i suoi grandi fiori appariscenti, l’abbondante fioritura e la notevole varietà cromatica nella quale si trova in commercio. Il suo costo dipende sia dall’altezza del fusto sia dalla quantità di rami e senza dubbio nel periodo natalizio essa costituisce uno degli omaggi floreali più classici.

La Phalaenopsis è il genere di orchidea più diffusa e conosciuta al mondo.
Il suo nome deriva dal greco: phalaena che vuol dire “farfalla” e opsis che vuol dire “simile”, ossia simile a farfalle. Deve il suo nome al botanico olandese Carl Ludwing Blume (1796-1862) che all’imbrunire da lontano scambiò per farfalle i grandi fiori bianchi della Phalaenopsis Amabilis che si muovevano alla brezza della sera.
In natura infatti le Phalaenopsis vivono sui rami più bassi degli alberi che crescono sulla riva dei grandi fiumi, protese verso il basso, e la brezza del fiume fa muovere i loro petali facendole sembrare farfalle che spiccano il volo.
Le Phalaenopsis sono piante EPIFITE (cioè crescono sopra e attorno ad alberi ospiti che fungono loro da sostegno, senza arrecarvi danno) e talvolta LITOFITE (cioè crescono su rocce).
Le radici sono rivestite da un sottile strato di cellule morte detto velamen che serve per assorbire l’umidità necessaria dall’aria: quando sono asciutte le radici sono di colore grigio-argento mentre quando sono umide o bagnate sono verdi.
Le orchidee in generale sono piante molto robuste: spesso però nelle nostre case non riescono a sopravvivere o a rifiorire perché, non conoscendo le loro esigenze colturali, tendiamo a coltivarle in maniera errata.

TEMPERATURA

Le orchidee in base al loro habitat naturale, e quindi alla temperatura minima notturna invernale sopportata, si dividono in:

  • orchidee da caldo: oltre 20° C
  • orchidee da temperato: 15-20° C
  • orchidee da fresco: 10° C

Le Phalaenopsis che si trovano in commercio sono ibridi di specie che vivono in zone tropicali a livello del mare, quindi sono orchidee da caldo.
Nelle produzioni industriali si coltivano a 23-24 gradi notturni ma nelle nostre case sono sufficienti 18° C (comunque mai sotto i 15° C) da autunno a primavera.
Temono le correnti d’aria e gli sbalzi repentini di temperatura causati da apertura di finestre o porte oppure dalla eccessiva vicinanza a vetri.
L’escursione termica di almeno 5-6°C tra giorno e notte insieme alla riduzione delle ore di luce inducono la fioritura.

LUCE

Come abbiamo detto le Phalaenopsis in natura vivono sotto chiome molto folte degli alberi che fungono loro da sostegno, quindi nelle nostre case non amano l’esposizione solare diretta. Prediligono invece una mezz’ombra come per esempio davanti ad una finestra con esposizione a sud o ad est schermata da tende non troppo pesanti, in modo che lascino filtrare la luce del sole.
L’esposizione al sole diretto provoca scottature alle foglie .

ACQUA

La Phalaenopsis, come tutte le epifite, avendo radici che in natura vivono esposte all’aria, per la coltivazione necessitano di un substrato che permetta un’ottima aerazione all’apparato radicale. Per questo motivo si utilizza il BARK ossia corteccia di pino spezzettata in varie misure a seconda della grandezza del vaso da riempire. Questo materiale oltre a far respirare le radici, non trattiene acqua e la sua asciugatura è abbastanza rapida evitando così la formazione di ristagni idrici e la formazione di muffe.
Molto importante da sapere è che tra una bagnatura e l’altra occorre sempre lasciare asciugare bene le radici, che da verdi devono tornare grigio-argento. L’eccesso di acqua è la più frequente causa di morte di queste piante. Si bagna solo :

  • quando vaso è leggero
  • quando le radici sono grigie (le Phalaenopsis si coltivano nei vasi trasparenti proprio per poter valutare il colore delle radici).

Le piante si possono bagnare dall’alto aggiungendo acqua finché il vaso diventa pesante, oppure per immersione, immergendo fin quasi all’orlo il vaso in una bacinella contenente acqua tiepida (ideale soprattutto in inverno 25-30° C) e lasciandovelo per venti minuti. Dopo la bagnatura occorre scolarlo bene per evitare ristagni d’acqua.

CONCIME

Per mantenere le nostre Phalaenopsis in buona salute e avere continue e abbondanti fioriture, occorre usare concimi appositamente creati per soddisfare le loro esigenze nutrizionali.
Si deve concimare ogni tre bagnature (cioè alla quarta): dopo aver bagnato la pianta (non si dovrebbe mai concimare una pianta asciutta), si bagna una seconda volta con dell’acqua in cui si è diluito il concime secondo le dosi indicate sulla confezione.

Phalaenopsis orchidea più gradita in ogni occasione

 

Phalaenopsis orchidea più gradita in ogni occasione
Phalaenopsis orchidea più gradita in ogni occasione

 

Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente


CARATTERISTICHE

In questo articolo parleremo di una delle piante fiorite che forse risulta essere quella maggiormente diffusa e conosciuta dagli amanti del mondo verde con l’arrivo del caldo e siccitoso periodo estivo. Una pianta caratterizzata da un notevole e incredibile fascino, che recentemente è quella più amata dalle spose per addobbare il loro indimenticabile giorno di nozze. Questo perché i meravigliosi e incredibili fiori che questa pianta sfoggia durante il suo periodo di fioritura sono molto difficili da scordare: stiamo parlando dell’Ortensia. Il suo vero nome Hydrangea, composto da due termini di origine greca hydros e angeion, ossia rispettivamente “acqua” e “vaso”, che fanno specifico riferimento ai piccoli semi contenuti all’interno dei fiori in piccoli involucri, proprio come un vaso che viene impiegato per il trasporto dell’acqua. L’Ortensia è originaria della Cina ed è arrivata tramite importazione in Europa solo durante il XVIII secolo. Secondo la storia che si racconta, Philibert Commerson, noto esploratore naturalista dell’epoca, era stato incaricato di portare a termine un’importante spedizione naturalista in territorio asiatico. E, proprio durante questa missione, sembra sia riuscito a importare in Europa questa bellissima pianta. Un piccolo dettaglio inoltre riguarda la sua compagna e amante in questa spedizione di nome Hortense Barrè: volere dell’amore o magari semplicemente per caso la pianta arrivò in Europa con il nome di Ortensia.

Viene classificata come un arbusto perenne dotato di foglie color verde brillante e aventi un margine dentellato, inoltre risulta avere un portamento tendenzialmente caduco che è possibile notare soprattutto con il formarsi delle infiorescenze sugli apici dei vari rami. I fiori invece sono piccoli e riuniti in infiorescenze di forma tendenzialmente sferica e possono assumere colori molto diversi tra loro: varie sfumature di rosa, azzurro, bianco e violetto rappresentano però le tonalità più comuni e più conosciute dagli appassionati. Essa comprende quasi quaranta diverse varietà e specie, tra cui possiamo distinguere le principali e più conosciute:

H. PANICULATA: specie classificata come arbustiva che può crescere e raggiungere un’altezza pari a cinque metri. I fiori possono presentarsi sia di colore bianco, sia assumendo varie tonalità di rosa.

H. ORTENSIS: rappresenta la varietà più diffusa e conosciuta a livello globale, i suoi fiori possono assumere varie tonalità di colorazione dal bianco al rosso, dal blu al rosa e viola.

H. QUERCIFOLIA: specie compresa tra il gruppo delle arbustive; è caratterizzata da fiori candidi color bianco.

H. ARBORESCENS: specie caratterizzata da foglie lanceolate e da fiori bianchi.

COLORAZIONI

Una caratteristica particolare di questa pianta, che ne costituisce una curiosità, è in merito alle sue infiorescenze: infatti per molte varietà (come H. Macrophylla e H. Serrata) la variazione del livello di pH all’interno del substrato di coltivazione può determinare la variazione di colore delle infiorescenze stesse. Bisogna dunque considerare che, durante le varie fasi di coltivazione, la sensibilità alla presenza di ioni di alluminio è molto elevata. In generale possiamo considerare che un colore blu vada ad indicare la presenza di un livello di pH inferiore a 6; mentre un colore tendente al rosa indichi un livello di pH superiore a 6. Nel primo caso si riscontra un pH tendenzialmente acido, mentre nel secondo tendenzialmente basico/alcalino. Questo è dunque un importante concetto da tenere a mente per eventuali fasi di coltivazione della pianta; come per esempio la concimazione.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE

Per quanto riguarda invece le sue esigenze colturali, non sono da dimenticare importanti principi per garantire una forte e corretta crescita: ama gli ambienti particolarmente freschi e umidi, e predilige zone in mezz’ombra (l’esposizione al sole diretto infatti è mal sopportata).

TERRENO

Il substrato di terreno non ha particolari requisiti; bisogna solo tenere a mente che preferisce terreni morbidi e ben drenati, con un livello di pH mediamente acido (questo poi dipende da quale colore si preferisce ottenere).

ESIGENZE IDRICHE

In merito alle innaffiature invece bisogna considerare che l’acqua usata durante l’irrigazione non deve essere eccessivamente calcarea al fine di non provocare alterazioni del pH. Esse inoltre vanno effettuate molto spesso in modo tale da mantenere il substrato sempre umido (si consiglia di eseguirle durante la mattinata o la sera, per due volte al giorno evitando però i ristagni idrici). In genere si devono aumentare durante il periodo estivo e durante la fase di fioritura per garantire un apporto costante.

POTATURA

Un ultimo aspetto molto importante è rappresentato dalla fase di potatura. Essa va necessariamente eseguita durante il periodo di riposo vegetativo (in seguito alla fioritura durante l’autunno/inverno o comunque prima dell’arrivo della primavera). Va eseguita eliminando i rami rovinati, troppo lunghi ed esili, o che tendono a incrociarsi fra di loro ed asportando le infiorescenze fiorite diventate ormai secche.

SIGNIFICATI

Infine possiamo dire che una pianta così incantevole e meravigliosa non può che avere un significato altrettanto speciale e importante; infatti viene in genere regalata come pegno d’amore e come simbolo di un nuovo amore nascente. Quindi che dire d’altro? Se avete un amore profondo per il mondo verde delle piante fiorite, l’Ortensia senz’altro non può che essere la vostra unica scelta.


Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente

Ortensia fiore di un amore nascente

Clematide gioia del viandante

Clematide gioia del viandante

Clematide gioia del viandante


CARATTERISTICHE

Una pianta fiorita, molto amata e apprezzata dagli appassionati di piante, è senza dubbio la Clematide. Questa particolare pianta rampicante piuttosto robusta appartiene al grande gruppo delle spermatofite dicotiledonali. È caratterizzata da fusti molto sottili, leggeri ed esili che garantiscono alla pianta stessa una certa tendenza ad arrampicarsi dappertutto. Le sue foglie risultano ricoperte di peluria e sono caratterizzate da un particolare colore piuttosto intenso dai toni più scuri in certi casi. Ma la vera caratteristica che più interessa gli appassionati è la morfologia fiorale di questa pianta: i fiori infatti risultano semplici o anche doppi e caratterizzati da una moltitudine di tonalità di colore (dalle varie tonalità di blu e azzurro fino al rosa e al viola, per poi arrivare al giallo e bianco per determinate specie ibridate). Il suo periodo di fioritura viene generalmente collocato in piena primavera, ma in alcune varietà e specie ibridate può addirittura protrarsi fino a tarda primavera. Vengono ormai contate circa duecentocinquanta varietà diverse esistenti, tra cui si possono contraddistinguere quelle di maggiore conoscenza, uso e importanza:

VITICELLA: varietà prima fra tutte, risulta essere quella maggiormente diffusa e largamente impiegata. È particolarmente diffusa in territorio inglese dove viene impiegata per adornare i meravigliosi giardini e balconi di ville e case. E’ molto resistente ed è caratterizzata da una fase di fioritura abbondante che ha inizio durante il periodo estivo, e termina con la fine dell’autunno. I fiori sono di dimensioni piccole di un caratteristico colore bianco o anche rosa.

ALPINA E MACROPETALA: particolare varietà molto diffusa nelle diverse zone alpine europee e asiatiche, risulta essere particolarmente precoce e caratterizzata da un notevole sviluppo. La fioritura si esprime mostrando i suoi fiori campanulati e reclinati.

ERBACEA: varietà impiegata molto nella realizzazione di bordure miste o anche da addossare ad altri diversi tipi di arbusti.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE E TEMPERATURA

La regola basilare da tenere sempre a mente al fine di ottenere una corretta coltivazione della Clematis, è “testa al sole, piedi all’ombra”: ossia bisogna considerare che l’apparato radicale (parte ipogea della pianta) va posto al riparo dalla luce diretta del sole, mentre la parte epigea va esposta in una posizione particolarmente interessata da una notevole quantità di luce solare. Bisogna inoltre precisare che non teme assolutamente il freddo, anzi ne necessita in quantità abbondante proprio perché stimola la produzione di una notevole quantità di gemme da fiore. Al contrario quindi soffre ed è molto sensibile al caldo e alle alte temperature; proprio per questo, per quanto riguarda le innaffiature, la somministrazione di acqua deve essere quotidiana soprattutto durante il periodo estivo, evitando ovviamente l’eventuale creazione di ristagni idrici che possono nuocere alla pianta.

TERRENO E CONCIMAZIONE

Le caratteristiche per un buon substrato di coltivazione sono: buona funzione drenante, buona umidificazione, acido, fresco, poco compatto, profondo e particolarmente fertile. Per quanto invece riguarda la fase di concimazione, deve essere effettuata ogni due settimane durante i periodi più caldi ( tra aprile ed ottobre) tramite l’impiego di un concime preferibilmente liquido per piante fiorite.

POTATURA

Come per quasi tutte le piante fiorite, anche in questo caso è necessario eseguire una potatura: solitamente per le specie tardive dovrà essere effettuata a inizio primavera, mentre per le specie precoci (in genere sempreverdi) va effettuata in seguito alla fase di fioritura. In ogni caso essa va eseguita asportando i rami e i fusti che sono stati interessati dalla fioritura e che quindi risultano secchi, garantendo nel contempo il rinnovo delle gemme fiorali per l’anno prossimo.

SIGNIFICATI E CURIOSITA’

Conosciuta anche come “gioia del viandante” (in inglese traveller’s joy) per la sua incredibile crescita addirittura spontanea nelle diverse zone boschive e ai margini delle strade, viene addirittura impiegata nella culinaria per la creazione di frittate molto particolari tramite l’utilizzo dei vari germogli della pianta. Come già accennato, questa meravigliosa pianta dai fiori incantevoli e molto colorati ebbe una notevole diffusione su territorio anglosassone sia nel Settecento sia in epoca Vittoriana ma addirittura ancora oggi. È molto comune infatti trovarla nei vari giardini o abbarbicata ai muri delle case perché i fiori vengono considerati bene auguranti e portatori di gioia, mentre nelle campagne augurano la riuscita di buon raccolto annuale. C’è anche da precisare che alcune particolari specie (come la Vitalba, la Flammula e la Recta) contengono all’interno dei propri fiori anemonia, canfora speciale, ecc. ossia tutte sostante altamente tossiche per l’uomo. C’è chi addirittura, in tempi remoti, aveva l’abitudine di recidere dei rametti di questa pianta per formare delle sigarette (da qui il nome smoking cane ossia “canna da fumare”). In qualsiasi modo si voglia chiamare, la Clematide resta e rimarrà sempre un vero e proprio simbolo di gioia, fortuna, augurio per la buona riuscita nei propri progetti, bellezza interiore… una vera e propria gioia per i viandanti del mondo verde.


Clematide gioia del viandante
Clematide gioia del viandante

 

Clematide gioia del viandante

Clematide gioia del viandante


Petunia fiore per un amore nascosto

Petunia fiore per un amore nascosto

Petunia fiore per un amore nascosto

 

CARATTERISTICHE

La Petunia, una pianta perenne erbacea originaria della parte meridionale dell’America, risulta essere una valida alternativa per colorare e adornare il proprio balcone o giardino in vista del caldo e soleggiato periodo primaverile-estivo. Anche se spesso viene venduta come pianta annuale, la Petunia può crescere addirittura spontaneamente in determinate zone in cui le condizioni atmosferiche siano eccellenti per lo sviluppo di questa meravigliosa e fantastica pianta.

È una pianta molto resistente che comprende sia specie annuali sia perenni, che possono raggiungere un’altezza addirittura fino ad 1 m.

Viene suddivisa tra una moltitudine variabile di ibridi e cultivar (anche caratterizzate da dimensioni nane), le quali si distinguono tra di loro per le meravigliose e incantevoli tonalità di colore. In particolar modo, tramite vari processi di ibridazione avvenuti nel corso del tempo e con le più svariate tecnologie disponibili, l’uomo è riuscito a creare speciali specie ibridate definite successivamente con il nome di “Petunie Designer”. Questo loro moderno e interessante nome è legato alle particolari e incredibili caratteristiche fiorali delle loro infiorescenze che le fanno assomigliare a motivi disegnati. Alcuni esempi possono essere la specie “Cappuccino cream”, i cui fiori, di un bel color crema, sono caratterizzati da particolari venature scolpite sui petali, creando in questo modo un disegno molto simile a quello della porcellana antica. Altre sono ancora la specie “Black cat” (caratterizzati da fiori totalmente neri) o “Black and Yellow” (invece caratterizzati da una corolla nera e il centro del fiore giallo vivido).

I fiori sono di forma imbutiforme, possono essere semplici o doppi e possono variare sia per periodo di fioritura sia per dimensione, ovviamente a seconda delle varie specie (in linea generale la fioritura viene collocata tra il mese di giugno e l’arrivo delle temperature invernali).

Oltre alle varie colorazioni prima descritte, le tonalità più comuni rimangono comunque il bianco, il lilla, il rosa, il viola, il blu e il rosso.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE E TEMPERATURA

Le sue esigenze colturali sono corrispondenti ad un clima assolutamente caratteristico del periodo primaverile-estivo: necessita di una buona esposizione alla luce solare e resiste discretamente con l’arrivo delle basse temperature. Quello che viene consigliato assolutamente è di provvedere alla pulizia della pianta con l’arrivo dell’inverno e spostarla in una zona che non risulti ventilata e sia caratterizzata da una temperatura mite. Essa poi verrà riposta all’esterno, una volta ristabilita la temperatura calda di maggio

ESIGENZE IDRICHE

Per quanto riguarda invece le irrigazioni, queste vanno effettuate quotidianamente nei periodi di eccessivo caldo. L’accortezza più importante è di impiegare acqua a temperatura ambiente e non eccessivamente fredda.

TERRENO E CONCIMAZIONE

Il periodo di concimazione viene collocato tra maggio e autunno, deve essere effettuata ogni 10 giorni tramite l’impiego di fertilizzante/concime liquido per piante fiorite.

In merito al terreno, non bisogna avere particolari accortezze; l’importante è che esso risulti leggero, ben drenato, fresco e fertile (magari arricchendo il substrato utilizzato con del compost o del concime organico).

PETUNIA E SURFINIA

Uno dei principali punti da chiarire però in merito a questa pianta è la differenza tra la Petunia e la Surfinia. Difatti le due piante non vanno assolutamente confuse: la Surfinia viene definita e classificata normalmente come una specie ibridata dalla Petunia (che al contrario appartiene ad una specie naturale), inoltre è di provenienza nipponica ed è costituita da un caratteristico portamento pendulo. Poi possiamo anche notare altre importanti differenze tra le due piante: la specie ibridata si contraddistingue dalla naturale per maggiore vigorìa, maggiore capacità di fioritura anche in minori condizioni di luce.

SIGNIFICATI E CURIOSITA’

In passato, precisamente in epoca vittoriana in Inghilterra, questa meravigliosa pianta era associata allo scoppio di un profondo sentimento di collera/rancore nei confronti di chi la riceveva come regalo. Questo significato è stato legato alla pianta fin da subito a causa della sua innata caratteristica di eseguire una improvvisa e colorata fioritura.

È una pianta impiegata fin dai tempi antichi per le sue interessanti caratteristiche legate all’abbondante fioritura di lunga durata; tanto che in epoca medievale rientrava a far parte delle varietà più impiegate nella realizzazione e abbellimento di Eden dedicati alla Madonna (ossia colorati e fantastici giardini realizzati al fine di invitare alla preghiera e alla contemplazione).

Negli ultimi anni la Petunia ha riscontrato un notevole interesse e successo commerciale, ricoprendo inoltre una buona fetta del mercato verde. Soprattutto grazie a cultivar e ibridi aventi particolari caratteristiche botaniche come la Petunia Surfinia, la specie più conosciuta e venduta in Italia e nei paesi europei al giorno d’oggi.

Attualmente, il significato maggiormente associato a questa pianta è legato alla presenza di una confessione d’amore che non è in alcun modo possibile tenere nascosto a lungo.

Un improvviso amore per questa pianta quindi non può non sbocciare: così come l’amore tenuto nascosto troppo a lungo può esplodere in un solo momento, anche l’improvvisa e spettacolare fioritura della Petunia può regalare a tutti coloro che la possiedono un momento di puro piacere nascosto.

Petunia fiore per un amore nascosto


 

Petunia fiore per un amore nascosto

Petunia fiore per un amore nascosto

Petunia fiore per un amore nascosto
Petunia fiore per un amore nascosto

Lavandula eccellenza delle aromatiche

Lavandula eccellenza delle aromatiche

Lavandula eccellenza delle aromatiche


CARATTERISTICHE


Una delle categorie di piante quasi sempre presa in considerazione, con l’arrivo del periodo primaverile-estivo, rimane inevitabilmente quello delle piante aromatiche. Esse infatti comprendono una moltitudine di specie diverse; ognuna delle quali si contraddistingue per diverse caratteristiche e proprietà botaniche che ne permettono l’utilizzo in diversi ambiti. Tra queste però una in particolare maggiormente viene presa in considerazione; essa non può assolutamente mancare nel giardino o nell’appartamento di un grande amante di aromatiche: è la Lavanda.

Tipica dell’area mediterranea, viene compresa nel genere delle piante spermatofite dicotiledonali. Inoltre è considerata una pianta erbacea perenne dalle dimensioni mediamente contenute (dai 50 cm ai 1.20 m), questo può variare in funzione della varietà coltivata e del tipo di coltivazione a cui viene sottoposta la pianta. La specie più largamente diffusa e conosciuta è la Lavandula officinalis ossia la “Lavanda vera”; tuttavia ne esistono circa trenta varietà diverse, ognuna delle quali possiede caratteristiche e proprietà uniche che le rendono perfette per la realizzazione di bordure e siepi da giardino.

È caratterizzata da foglie simmetriche strette e molto lunghe, opposte lungo il gambo e di un colore caratteristico verde grigiastro opaco. I fiori invece sono disposti a spiga, l’uno vicino all’altro e allineati e con una particolare forma a calice (periodo di fioritura indicativamente collocato tra prima metà di giugno fino a fine luglio/inizio agosto). A seconda delle varietà inoltre cambiano anche le tonalità di colore con le quali si mostrano al momento della fioritura, mantenendo comunque sempre i colori originali e caratteristici di questa pianta ossia blu e viola.

Il nome di questa comune aromatica sembra, da alcune fonti, derivi dal gerundio latino di “lavare”; ovviamente questa associazione è anche risultante dal fatto che l’olio estratto da questa pianta veniva impiegato per la pulizia del corpo. Inoltre c’è anche da precisare che costituiva una delle poche piante in grado di produrre un detergente naturale per l’uomo.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE E TEMPERATURA

Viene considerata una pianta piuttosto rustica ma, nonostante questo, è importante sottolineare alcuni aspetti molto importanti al fine di garantirne una migliore coltivazione possibile, sia in vaso sia in giardino. Risulta quindi indispensabile per la buona coltivazione della Lavanda la presenza di un clima secco: ama infatti gli ambienti molto soleggiati, senza la presenza di correnti d’aria e preferisce notevolmente la stagione calda. Proprio per questo motivo ha la necessità di un fabbisogno di luce solare pari a otto ore. Nonostante queste precisazioni, la Lavanda è una pianta che si abitua molto facilmente e si adatta a qualsiasi tipo di condizione atmosferica.

Un altro accorgimento molto importante per garantire la sopravvivenza della pianta durante la stagione invernale consiste nel ricoprire il terreno circostante di un qualsiasi materiale pacciamante (corteccia di pino, erba falciata, pietre o sassi, ecc). In questa maniera si riesce a mantenere una determinata temperatura nel terreno indispensabile per l’apparato radicale nel sottosuolo. Anche per esempio pensare al posizionamento della lavanda adiacente ad un muretto o una roccia, può garantirne la sopravvivenza dalle rigide temperature invernali.

ESIGENZE IDRICHE

Per quanto riguarda invece le innaffiature, bisogna porre massima attenzione: nel primo anno di vita della pianta è molto importante che esse siano regolari e costanti, ma senza provocare eccessivi livelli di umidità che possono danneggiare gravemente la pianta compromettendo soprattutto la fase di fioritura. Collocarla inoltre ad una determinata distanza dalle altre piante può costituire un modo efficace per evitare problemi legati all’umidità e mancanza di ossigeno per la chioma: in questo modo è possibile quindi consentire un notevole passaggio d’aria, facilitando perciò la respirazione della chioma.

TERRENO

Nonostante le sue ottime qualità di adattamento a qualsiasi condizione climatica, essa predilige un terreno con determinate caratteristiche: esso deve risultare drenante (difficilmente infatti resiste a condizioni di ristagno idrico), deve essere di consistenza morbida privilegiando quello di tipo calcareo. La Lavanda non richiede particolari esigenze inerenti al fabbisogno di sostanze nutritive.

POTATURA

La fase di potatura invece sembra per molti una pratica inutile e superficiale, ma questo non è assolutamente vero: anche se solo si tratta di una raccolta manuale, infatti, risulta essere indispensabile per garantire alla pianta una prosperosa fioritura durante l’anno successivo. Come già specificato, quindi, la potatura deve essere effettuata manualmente o tramite l’utilizzo di cesoie da giardinaggio, verso la fine del periodo di fioritura e non prima che si siano mostrati nella pianta i nuovi germogli. Essa non deve essere effettuata in maniera eccessiva e raccogliendo i diversi fiori in piccoli mazzetti facendoli successivamente essiccare in sacchetti di carta.

UTILIZZO E CURIOSITA’

Tra le aromatiche questa pianta ricopre una posizione molto particolare e significativa. La sua grande diffusione nelle case e nei giardini dei cittadini è soprattutto legata ai suoi più svariati utilizzi nella quale può essere impiegata ordinariamente: dal proteggere gli indumenti dall’attacco di eventuali insetti all’uso erboristico, all’uso decorativo, per l’impiego in varie ricette di cucina, per la realizzazione di profumi, saponi e sali da bagno. Addirittura funge anche da repellente naturale per le zanzare.

Questa comune aromatica però nell’antichità ricopriva altri importanti ruoli di cui forse solo pochi sono a conoscenza: in epoca medievale per esempio fu molto utilizzata insieme ad un miscuglio di erbe per la festa di San Giovanni (durante la quale si festeggiava la cacciata delle streghe, demoni ed esseri maligni che infestavano le strade delle città). Inoltre secondo le credenze, sventolare un rametto di lavanda alle cerimonie nuziali avrebbe propiziato grande fecondità delle giovani coppie.

Nel corso del tempo, il fiore della lavanda è stato associato a due importanti significati: la diffidenza (data dalla credenza che nei cespugli di questa pianta si annidassero animali pericolosi come serpenti e calabroni) e la virtù, strettamente per via dei vari utilizzi in cui essa viene impiegata.

Nonostante quindi il livello di diffidenza o di virtù che possedete, la Lavanda rimane e rimarrà comunque sempre una delle piante più apprezzate e desiderate: una vera e propria eccellenza nel vasto mondo delle aromatiche.

Lavandula eccellenza delle aromatiche
Lavandula eccellenza delle aromatiche
Lavandula eccellenza delle aromatiche

 

 

Lavandula eccellenza delle aromatiche

Hibiscus il fiore simbolo della passione

Hibiscus il fiore simbolo della passione

Hibiscus il fiore simbolo della passione

CARATTERISTICHE

Nel corso della storia molti sono stati i simboli e gli oggetti legati alla bellezza, all’amore e alla passione, ma forse uno dei meno conosciuti è rappresentato proprio da uno specifico e particolare fiore appartenente ad una pianta il cui nome è molto conosciuto soprattutto nei paesi tropicali: si tratta dell’Hibiscus. Questo genere di pianta comprende specie che trovano largamente impiego sia nell’indirizzo paesaggistico/ornamentale sia in quello economico. Comprende più di 300 specie di vario tipo: dagli arbusti alle piante erbacee, da annuali a perenni e addirittura da decidue a sempreverdi. Tra queste innumerevoli specie, consideriamo in particolare come le più importanti:

HIBISCUS ROSASINENSIS Costituisce la specie a scopo ornamentale più nota e conosciuta in tutto il mondo, oltre al fatto che è molto impiegata nella realizzazione di siepi e bordure. Viene denominato anche “Ibisco della Cina” e può comprendere più di 1000 cultivar diverse tra loro. Una delle loro particolari caratteristiche è dimostrata dalla incredibile altezza che possono raggiungere (fino a 8 m di altezza); mentre un’altra è data dai loro incredibili fiori penduli o eretti che fioriscono nel periodo tra giugno e settembre con vivaci e intense colorazioni come rosa, giallo, scarlatto e bianco.

HIBISCUS SYRIACUS Una specie arbustiva caratterizzata da foglie decidue e fiori di colore bianco e rosa. Essi possiedono la particolare caratteristica di formarsi e apparire sulla pianta in forma singola semplice o anche doppia. Originaria dei paesi asiatici come India e Cina, può raggiungere anch’essa un’altezza considerevole fino a 4 m.

HIBISCUS MUTABILIS Specie generalmente coltivata e cresciuta come grande arbusto o piccolo alberello; è stato denominato in questo modo per il semplice fatto che con il passare del tempo la pianta tende a modificare il proprio colore di base in maniera tale da far comparire sfumature più scure. Specie sempreverde e caratterizzata da una fioritura primaverile-estiva con magnifici e incantevoli fiori bianchi e rosa.

Nonostante siano tutte specie differenti, una caratteristica che le accomuna è data dai fiori, che tendono a comparire nella zona ascellare delle foglie o anche all’apice dei vari rami. Essi possono essere imbutiformi, semplici, doppi o anche plurimi. Ma quello che forse più è apprezzato dagli amanti di questa pianta, sono i vari colori e le tonalità che caratterizzano la fioritura dei boccioli (rosa, rosso, blu, giallo, bianco) che addirittura possono presentare colori contrastanti. Alcune specie sono perfino caratterizzate da fiori particolarmente profumati.

TEMPERATURA ED ESPOSIZIONE

L’Ibisco è una pianta facilmente coltivabile sia in appartamento sia in giardino ma, nonostante questo è molto importante tenere a mente alcune precisazioni che riguardano le sue esigenze colturali. Non riesce a sopportare climi freddi con temperature invernali, essendo di origine climatica mite; proprio per questo, in genere, durante il periodo invernale bisogna avere l’accortezza di ricoverare la pianta in luogo riparato. Per quanto invece riguarda la posizione è importante considerare che necessita di un elevato fabbisogno di luce ma non diretta (la sua esposizione deve essere graduata, facendo quindi abituare la pianta ai diversi stadi di temperatura e illuminazione).

ESIGENZE IDRICHE

Le innaffiature devono essere abbondanti soprattutto in estate, in maniera tale che la pianta sia sempre umida evitando nel contempo il formarsi di eventuali ristagni idrici. Anche la nebulizzazione del fogliame contribuisce notevolmente al livello di umidità indispensabile per la pianta. Un aspetto importantissimo nell’irrigazione di questa, è dato dalla preferenza dell’impiego di acqua non calcarea in maniera tale da non provocare alcuna alterazione del pH del terreno, che deve essere e rimanere costantemente acido.

RINVASO

Un’altra necessità molto importante è il rinvaso annuale: generalmente il terreno impiegato è caratterizzato da una reazione del pH leggermente acido, deve disporre di una composizione ottimale in grado così di permettere il regolare assorbimento dei differenti elementi nutritivi, deve essere molto drenante e particolarmente morbido. Ottenuto con il mescolamento di terriccio, perlite e corteccia al fine di renderlo più drenante e soffice.

CONCIMAZIONE

Il periodo di concimazione si ha dal momento della ripresa vegetativa fino al termine del periodo estivo. La concimazione va eseguita regolarmente ogni due settimane tramite l’utilizzo di concime liquido per piante fiorite (il concime deve essere completo dal punto di vista chimico in grado di predisporre per la pianta sia macro sia microelementi). C’è da considerare però una particolare debolezza e sensibilità dell’Ibisco alla presenza di fosforo. Durante gli altri periodi dell’anno la concimazione va assolutamente sospesa.

POTATURA

La potatura va eseguita regolarmente raggiunti i 3–4 anni di età della pianta; questo per consentire il corretto modellamento della forma, rinvigorire le piante di una certa età ed asportare le parti vegetative più malate e danneggiate. Va effettuata nel periodo primaverile durante la ripresa vegetativa. La fase di cimatura invece è assai importante per garantire una più ricca fioritura.

CURIOSITA’

come già accennato sopra, uno dei principali significati dell’Ibisco è legato all’amore e alla passione: nelle zone delle isole Hawaii o Tahiti, per esempio, questo fiore, poggiato su un determinato lato del capo, sta ad indicare l’attuale situazione amorosa della persona. In genere viene scelta come pegno d’amore per la propria compagna oltre a simboleggiare la sua incredibile bellezza. Ma questo non è l’unico aspetto curioso in merito a questa pianta; infatti gli antichi hanno sempre attribuito alle radici dell’Hibiscus proprietà officinali e curative (si consigliava di cuocerle nel vino per poi assumerle contro le malattie respiratorie ma anche contro la sciatica).
Ai tempi nostri, una delle 300 specie di Ibisco, denominata Hibiscus sabdariffa, è molto importante per la produzione di una particolare bevanda eritrea dal gusto acidulo che prese subito il posto del thé fin dai tempi del regime fascista. Altre specie, come l’Hibiscus Cannabinus noto anche come kenef, vengono impiegate da sempre nell’industria cartaria e della canapa o altre ancora a vari scopi e usi alimentari che interessano particolari parti della pianta. Un uso però veramente massiccio si ha nella creazione di siepi e bordure, soprattutto per via dell’incredibile resistenza della pianta agli agenti più inquinanti delle grandi città urbane (ossidi, azoto, anidride solforosa) e all’adattabilità alle condizioni climatiche più disparate. Quindi se cercate una pianta dalle mille qualità veramente adatta ad ogni tipo di occasione, l’Ibisco è la pianta che fa per voi!

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Hibiscus il fiore simbolo della passione
Hibiscus il fiore simbolo della passione
Hibiscus il fiore simbolo della passione
Hibiscus il fiore simbolo della passione
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Begonia pianta dalle magnifiche fioriture

Begonia pianta dalle magnifiche fioriture

Begonia pianta dalle magnifiche fioriture


CARATTERISTICHE

La Begonia è una pianta perenne che appartiene alla grande famiglia delle tuberose. Di questa stupenda e particolare pianta tropicale gli scienziati hanno contato più di 1600 specie esistenti in tutto il mondo. Il suo nome deriva da un noto e appassionato botanico e naturalista, nonché governatore francese nel XVII secolo dell’attuale Haiti: Michel Begon. La diffusione della Begonia su larga scala all’interno del mercato delle piante si è avuto solo recentemente, poiché privilegiata dagli appassionati del “mondo verde” soprattutto per la bellezza e vivacità dei suoi fiori colorati e variopinti. Con le sue opulente fioriture, infatti, la Begonia consente di ravvivare ogni angolo del nostro giardino o appartamento, trasformandolo in una vera e propria piccola oasi.

La Begonia viene classificata scientificamente in tre diversi grandi gruppi, ognuno dei quali possiede le proprie caratteristiche distintive:

BEGONIE TUBEROSE Comprende tutte quelle specie formate da tuberi, accompagnati da fusti e fiori molto colorati. Non risultano essere particolarmente adatte alla coltivazione in giardino e, durante il periodo invernale, entrano in uno stadio di riposo vegetativo.

BEGONIE FASCICOLATE Comprende tutte quelle specie che, al contrario del primo gruppo, trovano la loro perfetta collocazione all’esterno. Particolare caratteristica che le contraddistingue dalle altre specie è la loro incantevole e sgargiante fioritura che ha inizio con l’arrivo della primavera e ha termine alla fine del periodo estivo.

BEGONIE A RADICE RIZOMATOSA Comprende tutte quelle specie che per lo più si adattano meglio alla coltivazione in casa. Si presentano con un arbusto sempreverde e un apparato radicale costituito da un rizoma (che consente l’accumulo di sostanze nutritive al fine di garantire la sopravvivenza della pianta). Sono caratterizzate inoltre da fiori aventi tonalità di colore meno vivaci rispetto alle altre specie.

Un’altra caratteristica molto particolare di questa tuberosa, riscontrata in ogni tipo di specie, è data dalla presenza sia di fiori maschili sia di fiori femminili sullo stesso esemplare (per questo motivo viene definita una pianta “monoica”):

FIORI MASCHILI: risultano essere quelli più appariscenti e formati da quattro tepali (non petali perché essi non sono caratterizzati da alcuna differenza tra corolla e calice del fiore) suddivisi poi successivamente in coppie.

FIORI FEMMINILI = risultano costituiti da quattro tepali uguali sia per forma sia per dimensione.

La dimostrazione del fatto che esistono così tante specie di questa pianta ci viene anche comunicata dalla American Begonia Society seconda la quale il genere “Begonia” può essere suddiviso in otto principali specie tra le quali possiamo ricordare:

BEGONIA SEMPERFLORENS Specie generalmente utilizzata per arricchire siepi e muretti dei giardini, caratterizzata da una fioritura primaverile–autunnale, con foglie lucide di forma ovale e con particolari riflessi bronzati. I fiori invece assumono varie tonalità tra cui il rosso, il rosa e il bianco.

BEGONIA REX Specie appartenente al gruppo delle rizomatose. La sua grande popolarità e diffusione derivano dal fatto che le sue foglie tendono ad assumere sfumature colorate. Inoltre le foglie presentano una leggera peluria e i fiori sono di colore bianco. Risulta essere la specie più coltivata per l’appartamento.

BEGONIA CORALLINA (TAMAYA) Specie caratterizzata da fiori che tendono a riunirsi in piccoli grappoli a forma pendula ed assumere varie tonalità di rosso e di rosa. Le foglie invece risultano essere verdi-chiare e lunghe.

BEGONIA ELATIOR Fiorisce tutto l’anno con varie tonalità di colore. È una specie derivante da un incrocio tra due diverse specie principali ed è la specie più adatta alla coltivazione in appartamento.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE E TEMPERATURA

Per quanto riguarda le sue esigenze colturali invece bisogna specificare che: una buona esposizione alla luce, evitando assolutamente i raggi diretti del sole, è indispensabile affinché si abbia una vigorosa e bellissima fioritura. È importante inoltre evitare di sottoporre la pianta a repentini sbalzi termici e correnti d’aria, cercando di mantenere una temperatura costante intorno ai 15-18 C°.

TERRENO

Tra il mese di marzo e aprile, ogni anno bisogna provvedere al rinvaso della pianta assicurandoci che per le rizomatose e fascicolate venga impiegato un substrato costituito da torba e sabbia, mentre per le tuberose che il terreno riscontri una elevata reazione acida.
Sia per la coltivazione in giardino sia per quella in vaso, inoltre, è importante ricordarsi di provvedere ad un arricchimento del terriccio con del concime naturale per garantire alla pianta la presenza costante di tutti gli elementi minerali e delle sostanze organiche indispensabili per la sua sopravvivenza.

Nei giardini in genere si procede con l’interramento dei bulbi a circa 3 cm di profondità durante i mesi primaverili (aprile/maggio).

In vaso invece si procede con la preparazione di un fondo di 5 cm utilizzando argilla espansa, successivamente occorre sistemare i bulbi e infine ricoprirli con substrato formato da torba e terriccio.

ESIGENZE IDRICHE

Uno degli aspetti forse più importanti nella coltivazione della Begonia è quello delle innaffiature. Esse, durante il periodo estivo, devono risultare abbondanti, mentre, durante quello invernale, la quantità d’acqua va ridotta drasticamente. In particolare il gruppo delle tuberose è quello caratterizzato da una quantità d’acqua necessaria inferiore rispetto a tutti gli altri gruppi. È consigliato inoltre, come per tutte le piante, attendere il buon asciugamento del substrato prima di eseguire la nuova innaffiatura, impedendo così l’eventuale formarsi di ristagni idrici.

CONCIMAZIONE

La concimazione è una operazione molto importante e indispensabile durante il periodo di fioritura: in linea generale può essere effettuata una volta ogni 2-3 settimane con l’utilizzo di un fertilizzante specifico per piante fiorite (attenzione a sospendere assolutamente questa operazione durante il periodo invernale).

CURIOSITA’

Nel corso del tempo, la Begonia è sempre stata una pianta molto particolare, soprattutto per il fatto che ha assunto molteplici significati: nell’800 in genere se venivano regalate piante con fiori di due colori differenti si pensava che il donatore fosse un ipocrita. Oggi la Begonia viene anche comunemente regalata agli amici o parenti come dono per l’arredo della casa (infatti proprio per questo motivo viene associata all’aspetto dell’ospitalità e cordialità). In alcuni piccoli paesi viene anche associata alla ricchezza.

Al giorno d’oggi la sua incredibile fama deriva anche dal fatto che, secondo la NASA, la Begonia è classificata come una tra le tre specie importanti da salvaguardare al fine di garantire la vita. Questo è dato dal fatto che una delle sue importanti proprietà è quella di consentire una purificazione dell’aria circostante. Quindi se si vuole scegliere una pianta per il proprio giardino o appartamento, la scelta migliore è la Begonia.

Begonia pianta dalle magnifiche fioriture

 

Begonia pianta dalle magnifiche fioriture

Begonia pianta dalle magnifiche fioriture
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Gloxinia tuberosa dai mille colori

Gloxinia tuberosa dai mille colori

Gloxinia tuberosa dai mille colori

CARATTERISTICHE

Nel periodo primaverile/estivo l’esigenza primaria è quella di abbellire e colorare i balconi della nostra dimora o meglio ancora il nostro personale giardino con ogni tipo di pianta possibile e immaginabile. Una pianta adatta a tal fine, conosciuta in tutto il mondo per essere una “parente” molto stretta della famosissima Violetta Africana (Saintpaulia) è la Gloxinia. Chiamata anche comunemente “Glossina”, essa è considerata una pianta perenne, erbacea e tuberosa; originaria del Sud America, può vantare una modica quantità di varietà e specie (addirittura ibridi) conosciuti ormai in tutto il mondo. La più rappresentativa e significativa però tra queste rimane la “Sinningia speciosa”. Le diverse specie e varietà si distinguono principalmente per le loro incredibili forme e dimensioni (infatti la grandezza del loro fiore risulta essere maggiore rispetto a quella della comune viola), ma anche per le varie tonalità e variazioni di colore (dal rosso al viola, al rosa, al lillà) che tendono ad assumere i fiori una volta formati e sbocciati. Questi ultimi infatti sono caratterizzati da una tipica forma tuboloso – campanulata e dal risultare soffici al tatto, quasi come se fossero costituiti da velluto. È una pianta molto difficile da trovare in vendita sotto forma di tuberi: per questo, infatti, la maggior parte dei venditori pone la disponibilità di questa particolare pianta già nel periodo di fioritura. Il suo periodo di fioritura ha inizio con i primi giorni di primavera e si prolunga fino al termine dell’estate, momento durante il quale la pianta inevitabilmente deperisce e dissecca per entrare così nel suo periodo di riposo vegetativo. Risulta essere una pianta molto ricercata, soprattutto a scopo decorativo. È possibile infatti reperirla sia in formato rampicante (utilizzata molto spesso per vivacizzare gli ambienti e per la decorazione di muri) che si caratterizza per una resa fantastica dettata particolarmente dai suoi incredibili e delicati fiori colorati, sia come normale pianta da impiegare negli appartamenti o sui nostri terrazzi e balconi.

ESPOSIZIONE ALLA LUCE

Le sue esigenze colturali sono molto importanti da tenere in considerazione al fine di garantire una bellissima fioritura e la piena salute: la sua posizione deve essere tale da garantirle una buona esposizione alla luce solare (per almeno 12/14 h) ma senza la presenza dei raggi diretti del sole. Così come sono da evitare le correnti d’aria e gli sbalzi termici che potrebbero causare gravi danni. La temperatura ideale in ogni modo deve essere superiore e mai al di sotto dei 18°C.

ESIGENZE IDRICHE

Per quanto riguarda invece le innaffiature, durante il periodo primaverile devono essere effettuate una volta a settimana, mentre durante il periodo estivo ogni 2/3 giorni; sempre facendo molta attenzione a non bagnare assolutamente le foglie e i fiori della pianta per evitare l’eventuale insorgenza di problemi di salute come per esempio la comparsa di eventuali muffe e marciumi che possono colpire qualsiasi parte della pianta. Inoltre è importante anche tenere presente che il terreno deve risultare costantemente umido ma non eccessivamente ed evitare che il substrato rimanga troppo asciutto.

CONCIMAZIONE

La concimazione viene effettuata durante il periodo di fioritura sin dalla comparsa dei primi boccioli (una volta a settimana), tramite l’utilizzo di fertilizzante liquido che sia ad elevato contenuto sia di macro sia di microelementi.

ACCORGIMENTI DOPO LA SFIORITURA

Da specificare una piccola particolarità: verso l’arrivo del periodo autunnale-invernale, e quindi con il termine della fioritura, la parte aerea della pianta comincia lentamente a disseccarsi. Al termine di questo processo, i tuberi vengono estratti dal terreno e posti in un luogo fresco e asciutto, inoltre al buio e con una temperatura intorno ai 10-12°C. Questo fino al sopraggiungere del mese di marzo successivo, periodo durante il quale vengono ripiantati tramite l’utilizzo di terriccio ricco di torba e dividendoli in due parti. Questo lungo procedimento ma molto importante ne consente il riutilizzo per i 3-4 anni successivi alla prima fioritura avvenuta, senza così preoccuparsi dell’acquisto di nuove piante.

AGENTI PATOGENI

Infine bisogna tenere presente che nonostante tutte le sue ottime caratteristiche e la sua buona resistenza alle condizioni climatiche, anche essa è soggetta a qualche avversità tra cui ricordiamo in particolare una delle più rischiose per la vita della pianta: la virosi del pomodoro. Questa particolare malattia si manifesta nella pianta facendo risaltare diversi anelli concentrici di colore nero scuro sulla lamina fogliare. C’è anche da specificare che non esiste alcuna cura per fare in modo di contrastarla, anzi è molto importante il controllo quotidiano delle piante al fine di individuarne la presenza, eliminando la pianta per evitare soprattutto l’eventuale propagazione verso le altre piante. Per il periodo primaverile-estivo la Gloxinia risulta essere una valida alternativa alle normali e comuni piante estive, la più adatta per rendere ancora più green e colorati i nostri spazi quotidiani.

Gloxinia tuberosa dai mille colori

Gloxinia tuberosa dai mille colori

Gloxinia tuberosa dai mille colori

Gloxinia tuberosa dai mille colori

Primula annuncio della primavera

Primula annuncio della primavera

Primula annuncio della primavera


CARATTERITICHE


All’uscita dal periodo invernale, una pianta che si può incontrare durante le lunghe passeggiate in montagna, vicino agli argini dei fiumi o addirittura sul ciglio delle strade, inconfondibile per gli intensi e vivaci colori che assumono i suoi fiori è la Primula.

Questa piccola piantina, caratterizzata per lo più da fiori e foglie, non supera i 30 cm di altezza. È caratterizzata da foglie che si sviluppano e crescono partendo dalla base della pianta e presentano una sottile peluria, possono essere inoltre a margine dentato o anche intero. I fiori invece, a seconda delle varie specie, possono essere di grandezza e colore variabile: dal bianco al giallo, dal rosso al lilla, perfino blu. Inoltre, sempre al variare delle specie, può variare la disposizione dei fiori sulla pianta: ad ombrello, a campana o spiga.

Come già accennato, nonostante le sue piccole dimensioni, è una pianta molto apprezzata in particolar modo per via dei colori vivaci e intensi dei suoi fiori che riescono ad adornare e abbellire perfettamente le nostre fioriere sui balconi o davanzali in tempo per l’arrivo della primavera, oppure creare nel nostro giardino bellissime e vivaci aiuole colorate.

È una pianta originaria delle zone temperate di Europa, Asia e America; appartiene alla famiglia delle Primulacee e ne esistono circa 500 specie diverse che si possono suddividere tra perenni, erbacee, sempreverdi o caducifoglia. Le specie più diffuse e comuni che normalmente ci capita di vedere in natura sono:

  • la Primula veris (o Odorosa per via dei suoi fiori caratterizzati da un profumo intenso) che è una specie selvatica perenne e protetta. I fiori possono essere gialli o dorati ma in rari casi anche bianchi punteggiati di marrone e la fioritura avviene a fine inverno;
  • la Primula vulgaris che rappresenta la tipica specie da sottobosco e dei grandi prati, caratterizzata da fiori piccoli di colore giallo che fioriscono in periodo invernale e si disseccano con l’arrivo del periodo caldo. Da essa poi si sono ottenuti vari tipi di ibridi che si distinguono per una fioritura folta e rigogliosa e la vivacità dei vari colori, che fioriscono in genere per la fine di febbraio ma vengono sconsigliate per una eventuale coltivazione in vaso: infatti la loro durata di fioritura è una tra le più brevi.

Tra le specie invece consigliate per una coltivazione in vaso, possiamo trovare la Primula obconica e la Primula malacoides che sono caratterizzate da una fioritura duratura da metà inverno fino alla fine di maggio.

La Primula è una pianta che si presta molto bene sia alla coltivazione in vaso sia alla coltivazione in giardino, infatti secondo l’uso abbiamo le seguenti categorie:

PRIMULE DELICATE Comprendono tutte quelle specie che per via delle loro particolari caratteristiche, si adattano molto meglio alla coltivazione in vaso.

PRIMULE RUSTICHE O DA BORDURA Comprendono tutte quelle specie che riescono a crescere, svilupparsi e sopravvivere a temperature molto rigide e avverse, dunque per questo molto adatte alla coltivazione in giardino. Esempi di specie sono la Primula floribunda,  la Primula veris e la Primula elatior.

In Italia le specie più coltivate sono rappresentate da quelle ibridate partendo dalla specie vulgaris. Esse infatti riescono a vegetare durante il periodo invernale e successivamente, con il sopraggiungere del caldo, perdono le foglie e i fiori andando in fase di riposo vegetativo.

TERRENO

La Primula, essendo una pianta acidofila, ha bisogno di un buon substrato di coltivazione (ottenuto generalmente mescolando torba, sabbia e terriccio universale) che permetta di mantenere una buona umidità e un buon drenaggio dell’acqua d’irrigazione, impedendo in questo modo eventuali ristagni idrici. Occorre dunque mantenere un ph del terreno acido ed evitare quindi componenti calcarei.

ESPOSIZIONE E IRRIGAZIONE

Ha bisogno di luce ma non in maniera diretta per ovviare a problemi legati al disseccamento prematuro della pianta (in natura infatti si sviluppa prevalentemente nel sottobosco). L’irrigazione deve essere effettuata regolarmente (dal periodo primaverile in poi è importante irrigare bene il substrato evitando la sua completa asciugatura).

CONCIMAZIONE

Per quanto riguarda invece la concimazione: nel periodo di prefioritura è importante utilizzare concimi ricchi di azoto da somministrare ogni 10/15 giorni, mentre in seguito ad essa utilizzare concimi liquidi per piante fiorite con supporto organico e minerale (azoto, fosforo e potassio, ferro, zinco e manganese). È importante inoltre ricordarsi di asportare i fiori e le foglie secche, appassite e ingiallite per favorire il ributto delle nuove parti vegetative.

CURIOSITA’ E SIMBOLOGIA

Secondo un’antica leggenda, la nascita di questo fiore è da attribuire a San Pietro: infatti, facendo cadere le chiavi del Paradiso in una zona dell’Europa settentrionale, permise la comparsa di questo fiore particolare sulla Terra. In Inghilterra e in altre zone viene infatti ancora denominato “bunch of Keys” ossia “mazzo di chiavi”. Oggi la Primula è un fiore che viene regalato in particolare per augurare buon auspicio di una amicizia nascente, di rinascita, di un nuovo inizio ma anche per indicare speranza e giovinezza. Tale significato è legato al fatto che questa pianta genera i suoi fiori alla fine del periodo invernale, annunciando così l’inizio della bella stagione e con essa la primavera.


Primula annuncio della primavera

Primula annuncio della primaveraPrimula obconica

Primula annuncio della primaveraPrimula obconica

Primula annuncio della primaveraPrimula veris

Helleborus la Rosa del Natale

Helleborus la Rosa del Natale

Helleborus la Rosa del Natale

 

CARATTERISTICHE

Con l’avvicinarsi delle festività di dicembre, arriva anche il momento di decorare il proprio appartamento in tema natalizio oppure pensare a qualche regalo originale da fare ai propri conoscenti per il giorno di Natale. In entrambi i casi si può optare per determinati tipi di piante tipiche di questo periodo come la classica Stella di Natale ormai divenuta famosa come pianta tradizionale per il periodo natalizio. Di recente però si è diffusa un’altra pianta che risulta essere perfetta per questo periodo: l’Helleborus (detto anche Rosa del Natale).

Questa particolare erbacea perenne, pianta originaria dell’Asia minore del Caucaso e dell’Europa, risulta essere una valida soluzione alternativa alla classica e tradizionale Stella di Natale. È caratterizzata dalla presenza di foglie verdi che non perdono mai il colore anche con l’arrivo dell’autunno. Sono grandi, lunghe e palmate; caratterizzate inoltre da segmenti di colore più scuro. Risultano essere facilmente distinguibili per il loro odore leggermente acre. Le infiorescenze (compaiono nel periodo tra fine dicembre e inizio primavera) possono formarsi sia come singole o raggrupparsi in grappoli e sono molto simili a quelle della Rosa canina. Il loro colore può variare dal bianco al porpora anche se in rari casi possono assumere diverse altre colorazioni come crema, verde e rosato.

Fino a pochi anni fa, l’unica varietà conosciuta e diffusa era l’Helleborus niger (chiamato anche volgarmente “elleboro nero” per il particolare colore molto scuro che caratterizza l’apparato radicale della pianta). Di recente si può notare una grande diffusione di varie tipologie di ibridi caratterizzati ovviamente da molteplici colorazioni, forme e portamenti. Ma la caratteristica che più si modifica è rappresentata dalla fase fenologica della fioritura, allungando infatti il periodo di fioritura si è registrato un notevole e maggiore apprezzamento verso questa pianta da parte della clientela.

ESPOSIZIONE

È una pianta che può essere coltivata sia in vaso (in Italia sono diffuse principalmente specie che meglio si adattano a questo tipo di coltivazione) sia in giardino. Per qualsiasi tipo di varietà, è importante mantenere una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata (soprattutto durante le giornate più calde). Si cerca inoltre di mantenere la base della pianta al riparo dal calore e dalla siccità, mentre la parte aerea va esposta alla luce solare.

TERRENO E IRRIGAZIONE

Per quanto riguarda il terreno deve essere morbido e ben drenato, anche se la pianta riesce ad adattarsi ai più svariati terricci (in genere risulta essere costituito da terriccio da giardino, pietra pomice, stallatico e concime granulare).

Non necessita di attente somministrazioni di fertilizzante: è opportuno, nel caso durante la stagione autunnale, cospargere del concime organico per rifornire la quantità di sostanze nutritive necessarie per la pianta. Per l’irrigazione bisogna tenere presente che maggiore è la luce assorbita dalla pianta, più regolari saranno le ripetizioni d’innaffiatura. Altra cosa importante è l’eccessiva umidità che può causare danni sia alle radici sia alla parte aerea della pianta.

CURE PARTICOLARI

Nella manutenzione è importante invece: l’eliminazione di erbacce e altre piante infestanti, il controllo dell’eventuale presenza di parassiti/altri insetti, la rimozione del fogliame troppo vecchio e danneggiato e dei fiori esausti in seguito alla fioritura.

CURIOSITA’, PRECAUZIONI E UTILIZZO DA RECISO

Si possono distinguere due diverse categorie :

  • ELLEBORI CAULESCENTI: sono dotati di un fusto breve che non supera i 30-40 cm di altezza e sono caratterizzati da fiori e foglie che si sviluppano separatamente a partire dal colletto.
  • ELLEBORI ANACAULESCENTI: possono crescere fino ad un’altezza di 120 cm, hanno una durata limitata (4/5 anni per la pianta madre) e i fiori si sviluppano all’estremità delle foglie.

Il nome di questa pianta deriva dal greco “Helleboros” ossia un fiume greco che attraversa la città di Antkyra. Questa era molto conosciuta nell’antichità proprio per l’utilizzo di questo genere di pianta per curare le persone che soffrivano di pazzia.

Bisogna inoltre sapere che è nota per la sua tossicità (è ricca infatti di alcaloidi molto tossici sia per l’uomo sia per gli animali) ma anche per le sue proprietà cardiotoniche se utilizzata in erboristeria.

Risulta essere una valida alternativa soprattutto per i suoi fiori particolarmente impiegati come fiori recisi per fare centrotavola o composizioni decorative per ogni occasione. Questi vanno recisi quando il bocciolo del fiore è ancora chiuso per ovviare a problemi di disseccamento che normalmente si verificano in pochi giorni dal taglio.

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Helleborus la Rosa del Natale
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