Il terreno agrario può essere distinto in diverse tipologie in base alla proporzione di tre elementi principali presenti nella sua composizione (“Sabbia”, “Limo” e “Argilla”). Ciascuna di esse possiede proprie caratteristiche e concentrazioni di elementi variabili (espresse in %) entrambe molto importanti da conoscere al fine di prendere qualsiasi decisione riguardante un’attività agricola o florovivaistica.
Si possono distinguere quindi quattro diverse tipologie di terreno :
TERRENO SABBIOSO Risulta in genere costituito da 80% di sabbia, 10% di limo e 10% di argilla. E’ un terreno lavorabile e coltivabile soprattutto per l’alta concentrazione di sabbia, permettendo così anche una buona probabilità di crescita delle radici. In primavera tende a riscaldarsi molto più rapidamente ma si asciuga altrettanto velocemente perdendo però così nutrienti.
Risulta composto da particelle relativamente grandi circondate da aria e per questo possiede una bassa capacità idrica (capacità del terreno di trattenere acqua) ma contemporaneamente l’acqua drena più facilmente.
Risulta essere ruvido al tatto, è abrasivo nei confronti degli attrezzi da lavoro e possiede una scarsa coesione o tenacità (forza di aggregazione delle singole particelle).
Risulta composto da particelle relativamente grandi circondate da aria e per questo possiede una bassa capacità idrica (capacità del terreno di trattenere acqua) ma contemporaneamente l’acqua drena più facilmente.
Risulta essere ruvido al tatto, è abrasivo nei confronti degli attrezzi da lavoro e possiede una scarsa coesione o tenacità (forza di aggregazione delle singole particelle).
TERRENO LIMOSO Risulta in genere costituito da 10% di sabbia, 70% di limo e 20% di argilla. E’ un terreno che contiene particelle di grandezza media che possono risultare vischiose e pesanti, ma anche molto ricche di nutrienti; al tatto risulta di consistenza setosa.
Con l’aggiunta di sostanza organica si rende possibile lavorarlo meglio e risulta molto fertile, inoltre possiede un’alta capacità idrica, è impermeabile all’aria però tende a formare una dura crosta superficiale al termine delle lavorazioni.
Con l’aggiunta di sostanza organica si rende possibile lavorarlo meglio e risulta molto fertile, inoltre possiede un’alta capacità idrica, è impermeabile all’aria però tende a formare una dura crosta superficiale al termine delle lavorazioni.
TERRENO ARGILLOSO Risulta in genere costituito da 30% di sabbia, 20% di limo e 50% di argilla. Esso viene definito come “Terreno pesante” perché tende a scaldarsi molto lentamente. E’ composto da particelle molto piccole che rallentano la penetrazione dell’aria e il drenaggio (e quindi possiede una capacità idrica alta); nel complesso risulta difficilmente coltivabile, anche se molto fertile.
Quando viene bagnato risulta vischioso e molto plastico, mentre quando si asciuga tende a diventare duro (alta tenacità) e a formare molte crepe (alta crepacciabilità). Infine possiede una forte adesività (capacità di aderire agli attrezzi) soprattutto quando viene bagnato.
Quando viene bagnato risulta vischioso e molto plastico, mentre quando si asciuga tende a diventare duro (alta tenacità) e a formare molte crepe (alta crepacciabilità). Infine possiede una forte adesività (capacità di aderire agli attrezzi) soprattutto quando viene bagnato.
TERRENO FRANCO (O A MEDIO IMPASTO) Risulta in genere costituito da 45% di sabbia, 35% di limo e 20% di argilla. E’ l’unica tipologia di terreno in perfetto equilibrio con tutti i suoi componenti quindi possiede le varie caratteristiche, vantaggi e svantaggi delle altre tipologie ma in genere è quello che preferibilmente viene scelto per l’attività agraria.
E’ possibile distinguere le diverse tipologie di terreno non solo attraverso il tatto e le diverse caratteristiche fisiche, ma anche attraverso l’utilizzo di un determinato schema: “ll trangolo di Atterberg”.
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